Roccella al Ministero della Famiglia: “Prontə alla guerra per i nostri diritti”

È di pochi minuti fa la notizia della designazione da parte della nuova premier Giorgia Meloni di Eugenia Roccella come Ministra alla Famiglia e alle Pari opportunità. Una scelta che si pone sulla scia di La Russa alla presidenza del Senato e Lorenzo Fontana alla Camera, un segnale forte e chiaro nei confronti di quella parte di elettorato e di Italia che si riconosce in posizioni ultracattoliche, misogine, fortemente avverse ai diritti della comunità LGBTQIA+, contrarie al riconoscimento dei matrimoni egualitari e delle famiglie arcobaleno e ovviamente pronte a criminalizzare la pratica della gestazione per altri.

Roccella si è già distinta in passato per una serie di esternazioni che ci pongono in allarme e che destano un’enorme preoccupazione per i nostri diritti: “il matrimonio è il momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, l’incontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni”, mentre per minimizzare crimini di odio omofobico disse che “è importante non cadere in specificazioni eccessive: è bene ricordare che la differenza sessuale donne-uomini non è una ma è la differenza che struttura il gruppo umano.”

Irricevibili anche le opinioni su fecondazione assistita e Gpa, vere e proprie farneticazioni pro-life: “La cosiddetta libertà di scelta è stata messa in discussione perché si è cominciato a capire che da libertà di scelta di ‘quando e se’ essere madri, sta diventando sempre più una libertà di scelta sul figlio: la libertà di ‘chi’ essere madri, attraverso la selezione genetica. I (pretesi) diritti di alcuni includono dunque una delle peggiori forme di sfruttamento delle donne, e una violenta negazione del diritto del bambino non solo ad avere una madre e un padre, ma, se appena è possibile, la propria madre e il proprio padre”. Fino ad arrivare a una vera e propria bestialità sull’aborto e il femminismo, già anticipata dal disegno di legge proposto da Gasparri: “Io sono femminista e le femministe non hanno mai considerato l’aborto un diritto. L’aborto è il lato oscuro della maternità”.

Non bastasse il nome di Roccella, nel governo Meloni avranno posto anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che sostenne che tra gli orientamenti sessuali vi sia anche la pedofilia, nonché Alfredo Mantovano del Centro Studi Livatino, famigerato think tank pro-life, come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Il Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino, si dice allarmato e chiede che tuttə coloro che hanno a cuore i valori della libertà, dell’autodeterminazione, dell’eguaglianza si preparino a mobilitarsi: “Ora che il nuovo governo ha fatto cadere la maschera sappiamo che ci troviamo di fronte ad anni di oscurantismo, di Medioevo dei diritti e di tentativi di distruzione di tutto ciò che abbiamo faticosamente conquistato. Non possiamo permetterci di cedere di un passo, facendo fronte comune e scendendo in piazza: se è arrivato il momento di combattere siamo prontə alla guerra e alle barricate per i nostri diritti”.

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