Anche il presidente della Corte Costituzionale richiama all’ordine il Parlamento

Ci conforta ascoltare le parole del presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera durante la sua relazione annuale al cospetto delle autorità italiane, nel corso della quale ha ribadito la necessità che siano approntate leggi per regolamentare il fine vita e per il riconoscimento dell3 figli3 delle coppie omogenitoriali.

 

Barbera ha infatti stigmatizzato la “persistente inerzia legislativa” davanti alla quale “la Corte non può comunque rinunciare al proprio ruolo di garanzia, che include anche il compito di accertare e dichiarare i diritti fondamentali reclamati da una ‘coscienza sociale’ in costante evoluzione

 

In parole povere, la Corte, al fine di far rispettare i valori della Costituzione, sta sopperendo all’incapacità del Parlamento di indicare una posizione chiara su temi sociali della massima importanza.

 

Sempre Barbera ha sottolineato come questo silenzio abbia portato a una serie di decisioni contraddittorie e disordinate di tribunali e sindaci, come hanno dimostrato le sentenze degli ultimi mesi, dagli esiti più vari.

 

Finalmente una voce autorevole fa eco alle richieste che ripetiamo da anni senza essere ascoltat3, testimoni di un ritardo sempre più inaccettabile e di una noncuranza colpevole, se non proprio aperta ostilità”, commenta il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino.

 

“Minori e genitori dovrebbero essere tra i primi soggetti tutelati dallo Stato, e invece le famiglie arcobaleno continuano a essere vittime della discriminazione della classe politica. Non si può continuare a chiudere gli occhi anche quando il principale garante dei valori alle radici del nostro Paese esprime le sue preoccupazioni a riguardo”.

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