Aggressione di Jean Pierre Moreno: serve una legge contro l’omotransfobia

Una multa da 600 euro e un risarcimento da 1000: questo è questo prevede la sentenza di condanna per lesioni personali all’imputato nel famigerato caso dell’aggressione a Jean Pierre Moreno.

Come si ricorderà, il giovane attivista LGBTQIA+ venne malmenato da uno sconosciuto a Valle Aurelia, Roma, che lo aveva pesantemente insultato dopo averlo visto baciarsi con il compagno.

Sono trascorsi tre anni e solo oggi è arrivata la condanna definitiva per questo crimine d’odio dalle evidenti radici omofobe. A mancare misteriosamente all’appello è l’aggravante per futili motivi, che avrebbe quantomeno evidenziato la gravità dell’atto (nonché probabilmente inasprito la pena).

Dietro quale scusa si trincererà chi ha bloccato in ogni modo la legge contro i crimini d’odio e l’omolesbobitransfobia? L’Italia rimane ancora senza una legge che difenda le minoranze e che riconosca formalmente l’orientamento sessuale e l’identità di genere quali moventi di reato”, commenta Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.

Ci uniamo a Gaynet e al suo presidente Rosario Coco nel grido d’allarme contro la preoccupante deriva presa dall’Italia, Paese in cui l’omotransfobia dilaga e anzi viene implicitamente incoraggiata dalle istituzioni. È vergognoso che quanto accaduto a Moreno possa essere liquidato con tale leggerezza, in mancanza di una normativa adeguata che richiediamo da fin troppo tempo e che continueremo a pretendere”.

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